La formula magica per il buon ascolto della musica è sintetizzabile in “dimmi che ambiente hai e ti dirò quale diffusore acustico fa per te”.
Infatti se è vero che l’ottimizzazione ed equalizzazione ambientale effettuate dai programmi inseriti nei chip dei sintoamplificatori sono di grandissimo aiuto per risolvere problemi di acustica “ordinari”, questi poco o nulla possono fare se si introducono nell’ambiente sonoro degli speakers smaccatamente surdimensionati.
Per la collocazione delle acustiche in ambiente è utile rispettare lo schema classico del triangolo equilatero. Data come riferimento spaziale invariabile la larghezza della parete sulla quale installare schermo e speaker anteriori, è assodato che visione e ascolto coincidano al centro di questo spazio.
Per i canali stereo destro/sinistro, questi dovrebbero essere posti ad una distanza tra loro più o meno identica a quella esistente tra essi e il punto di ascolto.
Allo stesso momento dovrebbe essere identica (per entrambi gli speaker) anche la distanza dalle pareti laterali e da quella di fondo, così che possano avere una risposta in frequenza in ambiente sovrapponibile.
Una volta trovata la posizione ritenuta corretta, è utile orientare gli speaker verso il punto di ascolto, facendo collimare gli assi virtuali delle rispettive emissioni circa cinquanta centimetri davanti la seduta, in tal modo si può godere della totalità delle emissioni, quindi della migliore immagine spaziale.
Con i diffusori da stand, è importante che questi siano posti su supporti che li elevino a una quota che sia pari o non molto lontana dall’orecchio di ascolto, evitando perdite o sbilanciamenti di energia acustica che possono confondere la percezione (l’ascolto è sempre un’esperienza quasi totalmente psicoacustica).